Lea aveva riempito la sua casa con tutto quello che le piaceva. Ma, nonostante tutte le cose che aveva, la sua testa continuava a essere vuota. E così, Lea, voleva sempre di più.
Lea ha tutto ciò che ogni bambina possa desiderare: una grande casa in cui vivere, che più che a una casa assomiglia a un palazzo, una coroncina da principessa da mettere sui lucidi capelli neri, dei bei vestiti e tanti, tantissimi giocattoli.
Eppure, Lea si sente sola ed è sempre più annoiata, finché… un elefante non accetta il suo invito: insieme prendono il tè con i biscotti, giocano, perlustrano tutta la grande casa di Lea. Ma l’elefante è libero e, a un certo punto, chiede di tornare fuori. Allora Lea gli promette qualcosa di davvero straordinario: gli insegnerà a volare.
Per farlo, basterà che lei dipinga l’elefante di bianco e che lui si eserciti a volare correndo ogni giorno con un palloncino rosso legato alla proboscide. Ma i giorni passano, e l’elefante non vola. Ora, ciò che l’elefante desidera non è più imparare a volare, ma tornare indietro, là fuori, con gli altri elefanti, a giocare all’aria aperta e nel fango.
Lea ha paura di restare di nuovo sola ed è allora che l’elefante le insegna che, per volare, esiste un solo modo: l’amicizia.